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Sono sempre più numerosi i progetti di collaborazioni tra comuni, associazioni, cooperative, carceri e volontari destinati alla pulizia del bene comune e alla tutela del decoro ambientale.
Queste iniziative non solo portano benefici all’ambiente, ma hanno chiaro intento sociale: contribuiscono all’integrazione delle persone nella società con chiari obiettivi educativi.
Pulizia e ordine sono sì il risultato da ottenere, ma anche un pretesto per fare gruppo, educando alla vita condivisa.
Convenzioni che nascono o che si rinnovano
Le convenzioni collaborative, inizialmente sperimentali, prevedono l’impiego su base volontaria di profughi, migranti e detenuti in attività di recupero del patrimonio ambientale, volontariato civico e interventi di pulizia di aree pubbliche; un bene per tutte le parti coinvolte:
nuove risorse ed addetti per gli enti locali
assistenza ai detenuti nel reinserimento sul territorio e nel lavoro
impiego per tanti dei profughi alla ricerca di asilo
Profughi e detenuti al lavoro per città più pulite
I giovani impiegati e i volontari partecipanti a questi interventi di pulizia e ripristino del decoro di strade, comuni piazze, fiumi, spiagge, centri storici e periferie sono centinaia.
I volontari disponibili sono istruiti tramite corsi di formazione, dotati di idonei strumenti e di protezione individuale e di copertura assicurativa che ne tutela l’operato.
Tutte le attività svolte e previste dalle convenzioni sono lavori di facile e riconoscibile impatto: la raccolta di rifiuti abbandonati, la pulizia del verde, la rimozione di affissioni abusive, le cancellazioni di scritte su mura ed immobili, l’eliminazione di collante da arredi urbani, la pulizia di aiuole e spazi di verde pubblico, la pulizia di spiagge pubbliche, la manutenzione dei marciapiedi e delle piste ciclabili, la manutenzione e pulizia dei cortili scolastici, la pulizia di fossi ed infine la rimozione della neve durante l’emergenza.
Il successo di questi interventi di pulizia
I risultati di questi lavori sono ottimi e ben visibili a tutti: basta recarsi nelle aree interessate a Pisa, Rivoli, Novara, Rimini, Pescara, Vigevano, Fiumicino, Mantova e nella provincia di Forlì-Cesena per notare la differenza.
Sono stati raccolti migliaia di chili di rifiuti urbani: si parla di centinaia di sacchi di immondizia e altrettanti oggetti ingombranti abbandonati, tra cui pneumatici, lavatrici, televisori, attrezzature varie e macerie. Inoltre, sono stati ripristinati diversi gazebo in legno, tavoli, panchine, staccionate e sono state mondate numerose piante infestanti.
Un esempio da seguire
Tutti gli interventi svolti fino a oggi rappresentano un passo importante nel processo di integrazione ed inserimento di queste persone nel tessuto sociale della comunità, ma anche per il miglioramento della vivibilità e dei servizi delle città.
Via libera, quindi, ai progetti di squadra costruttivi dalla grande funzione e utilità sociale che possono trasformarsi in modelli da seguire per altri comuni italiani, garantendo un servizio di pulizia essenziale per il mantenimento di beni di grande valore culturale e storico.